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Cannabis e autismo

Cannabis e autismo

Sono poche le prove scientifiche riguardo al modo in cui la cannabis possa avere influenza sulle persone con autismo. Al centro dei dibattito scientifico già da molto tempo il capire se i cannabinoidi migliorino o peggiorino i sintomi del disturbo dello spettro autistico.

Cos'è l'autismo?

L'autismo è comunemente chiamato disturbi dello spettro autistico (ASD). Questi disturbi si manifestano in cambiamenti nel comportamento, principalmente in problemi di relazione con l'ambiente e di comunicazione con gli altri. Difficile stabilire le cause dell’autismo soprattutto perché non esistono due pazienti con lo stesso quadro sintomatologico. Quello che è evidente è che si tratta di una condizione radicata nel cervello e correlata ai trasmettitori neuronali; inoltre l’autismo è strettamente correlato alla predisposizione genetica, e si manifesta nei primi anni di vita e accompagna per sempre chi ne soffre.

Cannabis e autismo

Gli studi clinici a disposizione, come detto, non bastano a capire come funziona la cannabis nelle persone con autismo. Ma gli studi preclinici hanno evidenziato che alcuni cannabinoidi potrebbero migliorare i sintomi di alcuni casi di ASD. Ciò è dovuto alla relazione tra i cannabinoidi prodotti dalla cannabis, come il CBD o il THC, e i cannabinoidi del nostro corpo (endocannabinoidi) come l'anandamide. Il consumo di principi attivi di cannabis aiuta ad attivare i recettori del sistema endocannabinoide, producendo così cambiamenti nella produzione di serotonina, dopamina, anandamide o ossitocina. La relazione della cannabis con l'anandamide nei pazienti con autismo. Da un studio ben documentato emerge che la cannabis attiva i recettori del sistema endocannabinoide responsabili della produzione e della conduzione dell'anandamide (endocannabinoide-cannabinoide prodotto dal corpo umano) e dell'ossitocina (ormone). Entrambi i composti sono strettamente correlati all'affettività, quindi la loro attivazione contribuisce allo sviluppo dell'affetto verso gli altri e alla loro conseguente socializzazione.

Casi medici

A Porto Rico si è registrato il primo successo nell’utilizzo di cannabis in casi di autismo; Kalel Santiago ha pronunciato le sue prime parole dopo aver ricevuto quotidianamente olio di CBD, secondo quanto ha detto il suo medico alla rivista Forbes. Questo cannabinoide è stato incluso nel trattamento quando aveva 9 anni, anni dopo che al minore era stato diagnosticato l'autismo, dopo essere stato sottoposto a chemioterapia quando aveva meno di tre anni, per un tipo di cancro al cervello.

Nel 2017 al Shaare Zedek Medical Center Hospital di Gerusalemme il dottor Adi Aran, capo della neuropediatria, ha somministrato un estratto di CBD e THC a un terzo dei pazienti, un placebo a un altro terzo e un estratto di cannabis (non solo i due cannabinoidi sopra menzionati) al restante terzo. E’ emerso che i bambini trattati con CBD e THC hanno ridotto i sintomi dell'autismo.

Concludendo: la strada è ancora lunga per capire gli effetti della cannabis sull’autismo ma i risultati  raggiunti fino ad oggi  sono, di certo, incoraggianti.

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